- I motivi per raccontare di questo “Marbles” sono infiniti dopo ormai 10 anni dal memorabile concept album “Brave (1994)” e a 21 dal loro primo ed epocale “Script for a jester’s tear (1983) ” i Marillion tornano ancora prepotentemente alla ribalta. Dopo una serie di album interlocutori in cui i problemi con le case discografiche l’avevano fatta da padrone, Steve Hogart e compagni decidono di fare tutto da soli, una sorta di rivoluzione destinata a divenire “il precedente”, anche per altre band. Contattano via sito i loro fans e chiedono di farsi sovvensionare un album, addirittura doppio, tutto sulla fiducia, senza aver ascoltato neppure una nota. La risposta è affermativa ed ecco pronto un conto bancario da mezzo milione di euro per le spese di registrazione la promozione e la pubblicità ed il gioco è fatto. Nessuna casa discografica a dettare regole ad imporre durata delle canzoni e generi. Il risultato è tutto riassunto in quasi 100 minuti di ottima musica e di interpretazioni sentite, song come “Neverland ” oltre 12 minuti di autentica alienazione Floydiana e ancora in song come “The invisible man” e “Drillin holes”molto beatlesiana e “Ocean cloud” (purtroppo non inclusa nella versione release ) che potrebbe fare album a se. L’unico filo conduttore, come tiene a precisare lo stesso Steve Hogart, è il punto di non ritorno in cui stiamo vivendo “Marbles” è un tipico modo di dire inglese per indicare il “perdere le biglie” cioe diventare pazzi. “Quand’ero bambino giocavo a biglie per strada con gli amici” ed ecco come titolo e copertina di ‘Marbles’ simboleggiano il contrasto tra la confusione che si prova in età matura e la chiarezza che si ha in testa quando si è in età infantile. Partecipano all’album Steve Wilson dei Porcupine Tree e il battersita dei Massive Attack. A giugno saranno in Italia.
gran blog… continua così! credo che ti verrò spesso a trovare, io adoro ilya e sopratutto i sigur ros…
grazie,non ricevo molti commenti in questo blog..iniziavo a pensare che certa musica non fosse gradita a nessuno e la cosa mi preoccupava…
la qualità non è mai stata semplice da propagandare!
come hai fatto ad indicizzare il blog su google?
si indicizza da solo ,cioe ci pensa splinder.it ad indicizzarlo credo.