Dopo sette anni il ” Mozzer” ritorna con un album che lascia increduli. Innanzi tutto è probabilmente uno degli l’album più vicini agli Smiths della sua produzione da solista, in più è uno dei migliore della sua produzione. Esplode tutta la forza e la spregiudicatezza dei bei tempi, i testi sempre narrativi volti a disegnare ora la solitudine affettiva, ora quell’essere avverso alle forme precostituite. “America is not the world “, “Irish blood, english heart ” “..nessun regime può comprarmi o vendermi” e ancora “The world is full of crashing bores” “popstar dalle mascelle serrate e la stazza suina, non hanno nulla da dire, temono che mostrare intelligenza
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