Esordio riuscito per i Newyorkesi Marjorie Fair trapiantati a Los Angeles dopo anni di gavetta, undici canzoni intrese di country-folk e rock n’roll privo di campionamenti e con sonorità davvero interessanti. Le loro canzoni racchiudono qualcosa di profondo di misterioso, si possono trovare mille paragoni mentre le si ascolta ma poi si scopre che non sono nulla di tutto ciò. Il loro “Self help serenade ” ha quel magnifico pregio chiamato immaginario, lasciano correre la musica e dietro corrono i nostri pensieri. Come non riuscire a lasciarsi andare verso l’immaginazione ascoltando canzoni come “Crack in the wall”, o come “Hold onto you”. Sonorità e struttura sicuramente molto settanta che fanno scomodare mostri sacri come i Floyd in alcuni passaggi di “Don’t belive”, e “My sun is setting over her magic”. L’album è stato registrato nei noti Sunset Sound Studios di Los Angeles, gli stessi dei Doors, forse una semplice concidenza o forse no.
Marjorie Fair – Self Help Serenade
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molto bello