Verrebbe da dire che “non c’è due senza tre” e dopo Franz Ferdinand (di cui a breve uscirà il secondo album) e Bloc Party ecco in rampa di lancio i The Rakes. Spalla fissa durante tutta la tournèe estiva dei Bloc Party, il quartetto londinese presenta il loro” Capture/Release” contenitore perfetto di quella che è la musica attualmente consumata nella City londinese, detto quindi che il momento era più che favorevole e che non si trova alcuna novità ne nel genere ne tanto meno nelle intenzioni, veniamo all’unica cosa che interessa realmente in un album cioè la musica ed ecco che quella c’è tutta! Dai singoli già pubblicati che qui ritroviamo come la punkeggiante “Strasbourg”, come “22 Grand Job” un minuto e quarantasei secondi di sfacciata e ironica frenesia entrambe del 2004 e “Work, Work, Work(Pub,Club,Sleep)” un disco-rock memorizzabile in poche e azzecate battute che insieme a “Retreat” escono nel 2005. A queste si aggiungono le nuove tracce come “Open Book” che è una chiamata ai Pulp di Different Class, e ancora “We Are All Animals” con il basso ad imprimere il ritmo e a muovere le danze su un ritornello in stile Dephece Mode, il resto è un perfetto distillato di quello che un tempo suonava come post-punk e oggi potremo definire la “new wave of the new wave” vedi “Violent”, “Terror” e “The Guilt”. Visto che qui siamo in territorio libero e non ci attende l’innovazioni a tutti icosti, un posto nello scaffale degli ascolti graditi 2005, questi The Rakes lo trovano facilmente.
The Rakes – Capture/Release
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