Velocità, ritmo e una buona dose di aggressività ecco a voi “Velociraptor”, con queste parole è lo stesso chitarrista della band Serge Pizzorno a presentare al meglio il nuovo album targato Kasabian. Idee chiare, talento e tanta sfrontatezza hanno portato i Kasabian ad approdare verso l’album della “grande svolta”; il quartetto britannico reinventa il suo “groove” mescolando l’anima rock ed electro che da sempre gli appartiene con influenze tipiche dello stile psichedelico proprio degli anni 70. Un sound virulento dal contagio immediato che alza il sipario con le sonorità cine-spy-retrò in stile The Last Shadow Puppets di “Let’s Rool Like We Used To” per proseguire con il primo singolo dell’album “Days Are Forgotten” perfetta hit radiofonica che corre sulle fortunate orme di“L.S.F.” A seguire il duo piu “soft” del lavoro con “Goodbye Kiss” e “La Fèe Verte”, romantica melodia di un amore spezzato la prima “No words, can save this, you’re broken and I’m pissed…Run along like I’m supposed to, be the man I ought to to” e un ammaliante intreccio tra beat 60′ e british pop la seconda (già presente sotto il nome di “Green Fairy” nella colonna sonora del film “London Boulevard” ). Da qui alla fine l’album incrementa i suoi giri ed aumenta di intensità, entra in scena il “Velociraptor” non rimane che correre finché si è in tempo. Dalla title track “ Velociraptor”, passando per “Switchblande Smiles” cosi come il rock’n’roll da nuovi Stones di “Re-Wired”, tre brani che da soli valgono il prezzo dell’intero biglietto. Meritevoli e non poco sono anche le ipnotiche atmosfere da electro club di “I Hear Voices” e la sinuosa “Acid Turkish Bath (Shelter From The Storm)” con le sue contaminazioni orientali dove gli archi sono mescolati al suono dei synth con risultati inimmaginabili. Se a questo vogliamo aggiunge una straordinaria “presenza da palco” che possono vantare pochissimi gruppi nel panorama inglese, non rimane che collocarli ai primissimi posti della playlist 2011. Promossi a pieni voti.
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