Si puo’ essere bravi compositori e rischiare di rimanere per tutta la vita dietro le quinte. Questa è un po’ la storia che accompagna David Usher, cantautore inglese di origine, ma canadese di adozione. Una storia che inizia nel 1994 e che vede David protagonista del progetto Moist, con il quale inizia a farsi conoscere in Canada, dove però ben presto il discorso si chiude e già nel 1998 inizia la sua carriera da solista. Dopo cinque tentativi passati quasi tutti sotto silenzio si arriva a questo “Strange Birds“, album bellissimo per semplicita’ sonora e per quella carica melodica che tanto lo avvicina ad un genio assoluto come l’indimenticato Elliot Smith. Trittico eccelso quello di partenza con, “The Music“,che fa anche da single, “Brillant” e “Ugly Is Beautiful“, dove come in un perfetto puzzle, si incastrano ora atmosfere ombrose ora luminosi squarci. Si prosegue con “So Far Down” e “Science” con la loro eleganza vocale e corposita’ rock, nel mezzo la melodiosa e melanconica “Life Of Bees” tutta pianoforte e voce. Una nota a parte va scritta per la chiusura, con “Some People Say“, tanto per fugare gli ultimi dubbi e collocare a pieno titolo “Strange Birds” tra gli album che meritano la vetrina in questo 2007.
David Usher – Strange Birds
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